Sono tre le partite di Eccellenza in tutta Italia ‘attenzionate’: Teramo e Acerra senza tifo, ad Afragola invece chiudono lo stadio a tutti. La rabbia del Club Biancorosso: come non condividerla?
TERAMO – A guardare il quadro delle partite ‘vietate’ di questo fine settimana, il provvedimento adottato dalla questura su disposizione del Casms dietro indicazione dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive per Santegidiese-Città di Teramo, assume sempre più il sapore di una punizione per la tifoseria teramana, oltre che l’annuncio di un fallimento totale sul piano della prevenzione e dell’organizzazione.
In Eccellenza ci sono le partite dell’Acerrana e dell’Afragolese sotto la lente di ingrandimento degli stessi organismi. Il Città di Teramo è stato trattato come l’Acerrana – tra l’altro anch’essa capolista nell’Eccellenza campana -, i cui tifosi restano a casa domattina per la partita contro il Casoria e nel turno successivo anche contro il Real Aversa (ma in questo caso lo stadio sarà chiuso al pubblico). Per Afragolese-Quarto Afrograd, la decisione è stata un’altra: partita a porte chiuse che, pur nella clamorosa decisione adottata, almeno non incide sull’equilibrio dello svolgimento della gara.
Il concetto del ‘tutti o nessuno’ non appartiene a questa autorità, che mena il manganello senza far distinzioni su una tifoseria che a memoria di cronista non ha mai sfasciato stadi o città dove si è recato. E la dimostrazione l’avete avuta nel derby con il Giulianova: in tribuna, nonostante il divieto di acquisto per quel settore, c’erano decine e decine di tifosi ospiti, accolti senza un benchè minimo problema per l’intero incontro.
Toglierti il diritto di assistere a una partita di calcio penso che sia ultima, ma proprio ultimissima spiaggia, cui far ricorso anche per non esasperare una piazza che quanto a ‘rapine’ della propria tradizione e della propria passione, purtroppo conta un lunghissimo e anche recente elenco.
Ma così è: è rigore quando arbitro fischia, diceva il leggendario Boskov. Lungi dall’invocare uno sciopero bianco, ma la tentazione è forte, soprattutto quando una tale decisione colpisce indiscriminatamente, anche chi allo stadio c’è sempre andato per divertirsi e fare il tifo. Ripetiamo: se proprio andava vietata Santegidiese-Teramo (che solo al pronunciarlo viene da ridere…), una saggia decisione sarebbe stata quella di chiudere l’ingresso a TUTTO il pubblico. Ma tant’è. Come si fa a non condividere quanto un club organizzato come quello Biancorosso – certo non una fossa dei leoni daspata a più non posso -, ha pubblicamente commentato? “Si vieta piuttosto che gestire, si esorta al restare a casa piuttosto che sbattere i pugni su quello stesso tavolo dove si concedevano disponibilità ai no made di Teramo Ovest, incapaci di rappresentare la collettività della tifoseria teramana e di pretendere rispetto cosí come fatto quando telecamere e taccuini celebravano l’incontro tra primi cittadini, incapaci di raccontare sugli organi di stampa la vergogna della costante limitazione delle libertà personali”. E ancora: “Riteniamo questa decisione aberrante sotto ogni punto di vista ma la leggiamo anche e soprattutto come ‘apripista‘ verso il quasi certo divieto di trasferta per Febbraio…”
“Vergognatevi tutti, non meritate questa piazza, non meritate questi tifosi con il loro bagaglio di civile passione apprezzata negli stadi e dai tifosi dal nord a sud dell’Italia ivi compresi gli avversari. Ripassatevi gli ultimi 15 anni della nostra storia, non troverete nulla di disdicevole se non la vostra inadeguata incapacità”.